In un sito WordPress è quasi sempre necessario installare qualche plugin per aggiungere alcune funzioni in più rispetto a quelle previste da WordPress e dal tema. Tuttavia, il mondo dei plugin è una vera e propria giungla dove possiamo trovare di tutto e di più, quindi orientarsi può essere complicato, soprattutto per chi non ha le giuste conoscenze e/o ci sono da implementare funzionalità più specifiche.

Come fare a sceglierli? Quanti plugin si possono mettere? In qualche caso non conviene far sviluppare una funzionalità personalizzata da una persona competente? Cerchiamo di rispondere a queste domande.

Possibili problemi provocati dai plugin

Purtroppo i plugin spesso sono fonte di problemi e di malfunzionamenti del sito.

Nel migliore dei casi si verifica un conflitto che comporta piccoli problemi risolvibili disattivando il plugin responsabile; dato che non è facile individuarlo subito si disattivano tutti i plugin e li si riattiva uno alla volta, fino a quando non si manifestano di nuovo gli effetti negativi del bug.

A volte capita che il sito si blocca e vediamo una pagina bianca: panico! In questi casi, se notiamo che si verifica dopo l’installazione di un singolo plugin, basta connettersi al server via FTP o SSH e rinominare la cartella del plugin in questione (di solito la si trova dentro ./wp-content/plugins/). Se, invece, non si conosce l’origine del bug si può rinominare la cartella plugins, oppure cambiare nome alle cartelle di ogni plugin e rinominarle ancora, una alla volta, col nome originale per riattivare i plugin e scovare quello problematico.

C’è poi un pericolo molto insidioso: i bug di sicurezza. Non esiste applicazione al mondo che non sia bucabile, ovvero qualsiasi programma di qualsiasi tipo può avere una porta aperta per virus e attacchi malevoli. Per prevenire, il più possibile, questo pericolo è necessario fare gli aggiornamenti: la maggior parte di questi, infatti, servono proprio a mettere delle pezze in questi buchi di sicurezza inevitabili. Anche gli aggiornamenti possono creare problemi, perciò, se non si è sicuri, meglio prendere le giuste informazioni, per esempio dal sito wordpress.org; vale sempre la regola d’oro di farsi il backup dell’intero sito, script e database.

Come scegliere un plugin

La scelta di un plugin non deve essere fatta con leggerezza visti i problemi sopra citati, e il rischio che il sito sia molto appesantito, dai processi eseguiti e dalla quantità di dati memorizzati nel database, e che “si rompa” è dietro l’angolo.

Preferire il repository di WordPress, informarsi accuratamente

Il primo suggerimento, che mi sento di dare, è quello di fare una ricerca sul repository di WordPress (https://wordpress.org/plugins/). Al di là della comodità di poter cercare e installare direttamente il plugin dalla dashboard del proprio sito, senza andare su un sito e senza scaricare nulla nel proprio computer, ogni plugin disponibile è controllato dalla community di WordPress, il suo sviluppo deve attenersi ad alcune direttive che ne garantiscono un buon funzionamento. Inoltre, le versioni sul repository sono tutte gratuite; il plugin può esistere anche in una versione a pagamento ma, intanto, è possibile provarlo gratis, seppur con un numero minore di opzioni (a volte, soprattutto per piccoli siti, bastano anche quelle). Se poi si necessita della versione premium è possibile andare sul sito del produttore tramite un link presente all’interno delle pagine di configurazione del plugin.

Sul repository si possono trovare le recensioni, il voto con le classiche stelline da 1 a 5 e il numero di installazioni attive. Se le recensioni sono, per lo più, positive, se il voto è alto e le installazioni attive sono tante possiamo pensare che sia un plugin ben funzionante e lanciarci a installarlo sul nostro sito. Questo vale in linea generale; tuttavia quello che conta è ciò che serve nel proprio progetto e come gira il plugin all’interno della nostra installazione di WordPress: potremmo far parte della minoranza che riscontra problemi anche col plugin che generalmente va bene; ciò può essere dovuto alla particolarità del nostro progetto in cui sono installati altri plugin poco noti; in questi casi le situazioni di conflitto non vengono notate da molti utilizzatori. Oppure può esserci un conflitto col nostro tema specifico o essere incompatibile con l’infrastruttura del server che ospita il sito. Leggere le domande poste nella sezione del supporto può aiutare a farsi un’idea preliminare dei potenziali problemi a cui si va incontro.

Altri plugin si trovano sui marketplace tipo CodeCanyon, che è affidabile; in generale vanno diffidati i marketplace che non portano recensioni e non pubblicano le domande di supporto. Qualcuno di questi può anche avere dei buoni prodotti però non c’è modo di saperlo, intanto si paga.

Sui marketplace, sopratutto, e sul repository bisogna stare attenti alla qualità delle recensioni perché alcune possono essere non affidabili, scritte da account fasulli creati dagli stessi produttori, composte da poche righe e con frasi banali. Oltre alla media dei voti è bene capire quante persone hanno votato; se, per assurdo, un plugin ha voto 5 ma risulta un solo votante questo dato non è affidabile.

In ogni caso l’unico mezzo per essere certi che un plugin funzioni è testarlo sulla propria installazione; tuttavia prendere alcune informazioni prima ci può dare indicazioni molto utili, permette di fare una prima scelta a monte.

Mi serve questo, nient’altro

Quando si sceglie un plugin bisogna avere ben chiaro cosa serve, cercarne uno con le funzionalità necessarie ed escludere, il più possibile, quanto c’è di inutile. Facciamo un esempio puramente fittizio per capirci.

Devo fare delle semplici slide fotografiche, senza tanti fronzoli; mi servirà un plugin che mi fornisca un’interfaccia semplice dove mettere le foto che mi interessano, mi dia qualche opzione per rendere ciascuna gallery graficamente ben inserita in ciascuna pagina. Faccio una ricerca e ne trovo due; uno mi fa solo la slide semplice come penso, o in modo leggermente diverso ma comunque ottimale, l’altro mi permette di scegliere 5 tipi di gallery diverse. Dal punto di vista delle prestazioni non c’è dubbio che va scelto il primo plugin poiché il secondo memorizzerà più dati nel database e, quando viene caricata la pagina contenente la gallery, il rendering sarà rallentato da un processo in cui viene valutato quale tipo di gallery debba essere caricato.

È vero che tante funzioni possono ingolosire l’utilizzatore ma fanno anche “soffrire” la macchina.

Installare pochi plugin è meglio?

In generale c’è la convinzione che meno plugin si installano meglio è. Questo concetto è vero relativamente. Sicuramente 5 plugin sono meglio di 10 ma c’è molto altro da considerare.

Anzitutto può far più danni o appesantire maggiormente il sito un plugin scritto male che tre scritti bene. Su questo punto valgono i concetti espressi nel paragrafo precedente.

Posso anche essere nella situazione in cui installo solo tre plugin perché tante altre funzionalità sono già incluse nel tema; tuttavia di queste ne utilizzo 4 ma ce ne sono 10. È vero che ho solo tre plugin installati ma ho 6 funzionalità nel tema inutilizzate. A questo punto meglio avere un tema snello e quattro plugin in più piuttosto che quattro plugin in meno e un tema carico di funzioni inutili.

Per funzionalità molto particolari valutare un plugin personalizzato

Soprattutto nei progetti professionali può essere necessario avere una funzionalità molto specifica. Capita, ad esempio, che con tre plugin installati si arrivi allo scopo ma, di questi, il loro utilizzo si riduce a una minima parte. A questo punto il sito avrà tre plugin di cui si sfrutta circa il 20% delle potenzialità, poniamo.

In casi come questi è meglio contattare uno sviluppatore che scriva un plugin su misura: il vantaggio consiste nell’avere solo le funzioni che servono e i dati che servono; a volte i dati possono essere contenuti nel codice evitando di interrogare il database, il quale sarà, a sua volta, più leggero.